giovedì 27 gennaio 2011

Nonni su Internet al Social Media Week






Una buona notizia per cominciare bene questo 2011: Nonni su Internet, progetto della Fondazione Mondo Digitale, è stato selezionato come uno dei 4 progetti più rilevanti tra i 100 che rappresenteranno l'Italia all'evento Social Media Week (http://socialmediaweek.org/rome/)  che si terrà dal 7 all'11 febbraio presso la Galleria Alberto Sordi, Piazza Fiume, Piazza Trilussa e Piazza delle Coppelle, a Roma.





Si tratta di una manifestazione in contemporanea in nove città del mondo: New York, San Francisco, Parigi, Toronto, San Paolo, Londra, Hong Kong, Istanbul e Roma, con lo scopo di estendere a tutti le possibilità e potenzialità offerte dalla Rete.
Sono invitati come protagonisti gli studenti-tutor di Telemouse - Nonni su Internet per animare le postazioni Internet che verranno allestite all'Illy Caffè all'interno della Galleria Sordi e ai Café Friends nelle piazze sopracitate.


giovedì 20 gennaio 2011

Se il cellulare si bagna




Mi è capitato spesso di sentire da qualcuno che il cellulare ha preso acqua. Nei peggiori dei casi, tra l'altro, è addirittura andato a finire nel cesso. Il fatto è che i telefonini si bagnano per i più svariati motivi e smettono di funzionare.
Ecco alcune semplici istruzioni, ripresi dal mensile Terra Nuova e dal blog Blogeko, per evitare il peggio:


- non accenderlo;
- non tentare di asciugarlo con il phon perché il soffio d'aria spingerebbe ulteriormente l'umidità verso l'interno;
- togliere la batteria, la scheda e tutto ciò che ci si sente di rimuovere e di rimettere successivamente al suo posto; 
mettere le varie parti in un recipiente contenente un materiale in grado di assorbire l'umidità: riso secco, gel di silice o semplicemente la sabbia per la lettiera del gatto.





Il trattamento dovrebbe asciugare completamente l'apparecchio e rimetterlo in grado di funzionare. 

martedì 18 gennaio 2011

Andare a scuola restando a casa




Gli studenti che, a causa di gravi patologie o di infortunio, sono impossibilitati a frequentare la scuola per un periodo di tempo superiore al mese, hanno diritto alle lezioni in casa via internet. La Provincia di Trento da tempo assicura questo tipo di assistenza che ora però diventa un diritto in base a quanto stabilito da un regolamento approvato dalla giunta provinciale su proposta dell'assessore all'istruzione. La notizia è stata diffusa qualche giorno fa dal giornale trentino L'Adige.


Chi si trova in malattia prolungata a casa, ad esempio, avrà diritto a un progetto personalizzato de assistenza e tutoraggio realizzato dalla scuola. La richiesta dovrà essere fatta dalla famiglia dello studente malato e supportata da un certificato medico. È prevista anche la possibilità di tener lezioni in videoconferenza. In questo caso, la Provincia assicura alla scuola l'istallazione di un computer con videocamera, una centralina con microfono, una stampante multifunzione e  e una lavagna interattiva. Alla famiglia poi verrà fornito un computer con webcam inclusa, microfono, cuffie e una stampante multifunzione.


L'altra buona notizia è che l'ente pubblico coprirà fino a 6 mila euro di spesa annua per fornire computer, videocamera, stampante e microfono anche alla famiglia.

mercoledì 12 gennaio 2011

Il cellulare contro la pedofilia



Il cellulare per difendersi dall'aggressore pedofilo e metterlo in galera. L'ho ha fatto una ragazzina appena compiuto 14 anni, che è riuscita a registrare di nascosto col suo telefonino le violenze che quell'uomo, un amico di famiglia che abusava di lei da quando aveva 9 anni. La notizia è stata diffusa oggi dall'Ansa.


La tenacia della ragazzina, che ha deciso cosi' di fornire agli inquirenti prove certe delle terribili violenze subite sulla sua pelle, ha permesso ai magistrati prima di arrestare il pedofilo e poi di condannarlo a 8 anni e 4 mesi di reclusione, con rito abbreviato. 


La sentenza e' stata emessa oggi dal gup di Milano Luigi Varanelli, a conclusione dell'inchiesta coordinata dal pm Giancarla Serafini. La ragazzina, che vive in un comune alle porte di Milano, all'inizio dello scorso anno aveva visto in tv un servizio della trasmissione 'Le Iene' che riportava il racconto di una bambina vittima di abusi sessuali. 


Nel servizio la piccola invitava gli altri bambini a denunciare e a non rimanere in silenzio. Spinta da quelle parole, la ragazzina aveva cominciato a parlare della sua drammatica vicenda. Prima con le sue compagne di scuola, durante una gita scolastica lo scorso aprile. A loro aveva descritto ció che aveva visto in televisione, aggiungendo poi che le stesse violenze le stava subendo una sua amica. In realtà stava raccontando la sua storia. Poco dopo si era confidata con un insegnante e poi con i suoi genitori, che le avevano detto subito di non incontrare più quell'uomo di 60 anni, il quale in passato aveva avuto una relazione anche con la madre della piccola.


La ragazzina pero' non gli aveva dato retta e prima di presentarsi in Procura con i genitori per sporgere denuncia (il 5 maggio scorso), era andata all'appuntamento (il primo maggio) che l'uomo le aveva dato e aveva filmato le violenze subite ancora una volta. Stavolta pero' rimaneva il volto di lui ripreso nelle immagini come prova inconfutabile. Dopo la denuncia in Procura, il pm aveva disposto una perquisizione a casa dell'uomo. Erano stati trovati una serie di oggetti erotici utilizzati dal pedofilo per violentare la bambina per anni, dal 2006 in poi, oltre ad alcuni bastoni e coltelli con i quali la minacciava di non dire niente. Il 22 giugno scorso, infine, l'uomo era finito in carcere, dove è tuttora detenuto, condannato per violenza sessuale aggravata. 


La ragazzina, parte civile nel processo, ha raccontato ai magistrati che a darle il coraggio di denunciare non è stato soltanto il servizio de 'Le Iene', ma anche il fatto che l'uomo avesse già messo gli occhi addosso a un'altra bambina.

lunedì 10 gennaio 2011

Mondo Digitale: Aperte le iscrizioni per il Global Junior Challenge

Premiazione del Global Junior Challenge 2009, a Roma


Lo slogan sembra una professione di fede nell'umanità che non si arrende alle leggi del Mercato e del profitto: "Ridurre le disuguaglianze nel mondo con la tecnologia, la creatività e l'innovazione sociale". Sì, è proprio così che la Fondazione Mondo Digitale annuncia la nuova edizione del Premio Global Junior Challenge, il concorso internazionale che premia l'uso innovativo delle tecnologie nel campo della formazione, della solidarietà e della cooperazione interculturale.



Promosso dal Comune di Roma, il Premio è organizzato ogni due anni dalla Fondazione Mondo Digitale sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.

Gli organizzatori ritengono che "si tratta di un'occasione unica per riflettere sull'importanza delle sfide poste dall'educazione per il 21° secolo e sul ruolo delle tecnologie per l'innovazione didattica, l'integrazione sociale, lo sviluppo e l'abbattimento della povertà nel mondo". 

E chi può partecipare? Le scuole e università, istituzioni pubbliche e private, cooperative e associazioni culturali, imprese, privati cittadini. 

Delle tre categorie speciali, la seconda e la terza sono una novità dell'edizione 2011:
- ICT per l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro
- ICT per l'integrazione degli immigrati e dei rifugiati in collaborazione con United Nations Alliance of Civilizations (UNAOC)
- ICT per lo sviluppo sostenibile dell'ambiente in partnership con Legambiente.
Altra novità del 2011 è il premio "ICT per la partecipazione sociale dei giovani", ideato in collaborazione con United Nations Alliance of Civilizations per valorizzare  i progetti, realizzati dalle nuove generazioni, che producono un reale cambiamento sociale. Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è il 30 giugno 2011.

All'indirizzo www.gjc.it/2011/progetti è possibile iscriversi on line o scaricare il modulo da compilare e inviare per posta. Una giuria internazionale seleziona i progetti finalisti e proclama i vincitori. L'appuntamento per la premiazione è in Campidoglio nell'ottobre del 2011.

sabato 8 gennaio 2011

Mangiare davanti alla TV ingrassa



Qualche settimana fa ho fatto dei laboratori con i ragazzi della parrocchia di Denno e  del Liceo Bertrand Russel, di Cles, sempre in Trentino, su quali attività facciamo davanti alla TV. Tra quelle più citate, certo: il mangiare. Quanto mangiamo davanti alla TV! E mi è venuto in mente proprio una notizia di qualche mese fa che parlava del rapporto tra il piccolo schermo e l'alimantazione.

Mangiare davanti alla TV blocca i segnali di sazietà e danneggia la salute. E' questo il risultato a cui sono giunti i ricercatori canadesi coordinato da Harvey Anderson del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Toronto.

Hanno fatto una ricerca mettendo un gruppo di bambini e adolescenti tra 9 e 14 anni a mangiare una quantità illimitata di pizza. Mentre una parte di essi è stato invitato a consumarla durante la visione di una puntata dei Simpson, un altro gruppo è stato invitato a fare altrettanto in un’area a parte dove non era possibile guardare la TV. Chi mangiava davcanti alla TV ha consumato il 22% di pizza in più dei coetanei che avevano mangiato senza guardare il programma, per un totale di 228 calorie in più.


Ai soggetti di entrambi i gruppi era stato chiesto di mangiare finchè non si sentissero completamente sazi. Secondo i ricercatori il gruppo di adolescenti davanti al piccolo schermo avrebbe ignorato sia i segnali di sazietà inviati dallo stomaco al cervello, sia il segnale di stop rappresentato dal livello di zuccheri nel sangue.