giovedì 1 dicembre 2011

Facebook: attenzione alla privacy





Facebook ha perso. A causa delle numerose violazioni nella privacy degli utenti, questo sito sociale ha dovuto fare un accordo con la Federal Trade Commission (FTC) statunitense.
Il co-creatore Mark Zuckerberg, si è scusato pubblicamente con tutti gli iscritti sul blog dell'impresa,  ammettendo di aver perso il controllo della situazione. La cosa che ci lascia sconcertati è che è ben la decima volta che Zuckerberg porge le proprie scuse al pubblico per i cambiamenti apportati nella piattaforma.
In pochi anni questo social network ha avuto un grandissimo successo, diventando un programma di comunicazione molto popolare che influenza facilmente la società. Per questo era prevedibile un intervento da parte del governo; infatti, da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Ora Facebook dovrà sempre chiedere il consenso degli iscritti prima di fare qualsiasi cambiamento riguardante l'ambito privato dei clienti.
Il fatto di modificare le impostazioni della privacy della piattaforma è diventata quasi un'abitudine, ma la cosa che non va bene, è proprio il fatto che non si chieda mai l'approvazione da parte degli utenti, che possono talvolta trovarsi in difficoltà più o meno gravi.
Jonathan Zittrain, co-fondatore del Berkman Center for Internet and Society, ha creato il concetto di “tecnologia sterile” inserendo Facebook e l'iPhone in questa categoria. 

Ma cosa significa tecnologia sterile? Significa che i fruitori devono fare uso del prodotto in questione nel modo in cui vuole il produttore, il quale non è tenuto a richiedere il loro consenso prima di cambiare qualcosa. Questo tipo di tecnologia può essere conveniente o meno in base alle esigenze o interessi di ogni componente di questa grande e complessa rete sociale, ma l'importante è che questi siano bene informati a riguardo, per evitare disagi.

lunedì 28 novembre 2011

Internet: parlano i giovani


Il web visto dai giovani in cinque video, alla Pisana 250 ragazzi delle scuole superiori per la Giornata mondiale dell’Infanzia

Il giorno 24.11.2011, alla Pisana di Roma, gli studenti delle superiori del Lazio hanno partecipato a Internet parlano i giovani, in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia. Si tratta di un'iniziativa organizzata da Francesco Alvaro, garante dell'infanzia, e dal Consiglio regionale del Lazio, in collaborazione con l'Unicef.
Cinque ragazzi hanno presentato i video realizzati dalle scuole a proposito del Web, dei suoi pericoli e delle sue opportunità, rappresentando diverse situazioni riguardanti persone di generazioni differenti alle prese con Internet.


L'argomento “Web” è rilevante perché questo strumento, incrementandosi nella nostra vita, ha creato un nuovo modo di pensare, imparare, condividere e costruire relazioni con le persone e con il mondo esterno; ma "non è tutto oro quello che luccica": navigando in Internet si corrono molti rischi ed è importante saperli evitare e combattere. Per spiegare questo discorso, è intervenuta Patrizia Torretta, psicologa del Centro Nazionale per il contrasto della pedo-pornografia online della Polizia Postale.
Il dibattito si è arricchito grazie al saluto del vicepresidente del Consiglio Raffaele D'Ambrosio e dell'assessore regionale all'Istruzione Gabriella Sentinelli, oltre al contributo di Mauro Evangelisti, giornalista de “Il Messaggero” e autore del libro “Chiedimi l'amicizia” e a quello di Paulo Lima, giornalista che ha raccontato l’esperienza della rivista brasiliana Viraçao, completamente realizzata con idee e contributi di adolescenti.


Alfonso de Biasio, presidente del Comitato Regionale Unicef per il Lazio, ha commentato: “Questo incontro manifesta la volontà dell'Istituzione regionale di mettere ai primi posti dell'impegno politico le problematiche legate all'infanzia e all'adolescenza”.

giovedì 24 novembre 2011

Tuturial: sottotitoli e video YouTube




Ecco di seguito una semplice spiegazione sul come aggiungere i sottotitoli ai vostri video YouTube.

Ma perché aggiungere i sottotitoli ai propri video?

Solitamente vengono usati per tradurre i video in lingua straniera, ma in realtà possono essere uno strumento molto utile per rendere migliore la comprensione degli spettatori, soprattutto per quelli che soffrono di problemi d'udito.



Come aggiungere i sottotitoli ai video YouTube?
  1. cliccare sul proprio account in alto a destra nella finestra di YouTube;
  2. selezionare la voce “video”; si aprirà quindi la pagina contenente la lista dei vostri video personali. Cliccare su quello desiderato;
  3. selezionare l'opzione “modifica sottotitoli”;
  4. cliccare quindi su “aggiungere nuovi sottotitoli o nuova trascrizione” e scegliete il file contenente i sottotitoli con i codici orari, preparato da voi precedentemente;
    In alternativa, possono essere selezionati dei sottotitoli già pronti, ma è necessario controllare che la traduzione sia esatta e soddisfi le vostre esigenze;
  5. selezionare la lingua dei sottotitoli aggiunti e volendo, aggiungere un nome facoltativo;
  6. caricare il file desiderato e guardare l'anteprima del video per assicurarsi dell'avvenuta del proprio lavoro.

    Ora il vostro video sottotitolato è pronto!


giovedì 10 novembre 2011

La generazione sedentaria cerca amici




Alcune ricerche dell'Ipsos in collaborazione con Save the Children, a proposito della sedentarietà dei giovani d'oggi, hanno rivelato che:
 -il 59% degli adolescenti trascorre il proprio tempo libero a casa,
 -il 38% mangia mentre guarda tv,
 -7 su 10 camminano solo mezz'ora al giorno,
 -un terzo degli adolescenti dipende dall'ascensore.

Questo fatto abbastanza grave, è dovuto alla mancanza di stimoli esterni, opportunità, tempo e risorse in famiglia.
A causa dell'assenza di territori disponibili, del malfunzionamento delle strutture o per gli alti costi necessari per partecipare alle attività fisiche, quasi un quinto dei ragazzi italiani non pratica sport. Cresce così il malcontento per quanto riguarda i prezzi delle attività sportive, ostacolo per molti adolescenti.
Per fronteggiare questo tipo di problemi, l'associazione Kraft Foods Foundation, in partnership con il Centro sportivo italiano (CSI), l'Unione italiana sport per tutti (UISP) e con il patrocinio del ministro della Gioventù, hanno creato l'iniziativa ''Pronti, partenza, via!”. Si tratta di un progetto triennale per sostenere l'attività motoria e l'educazione alimentare, attraverso il recupero di strutture o semplicemente offrendo informazioni sugli stili di vita corretti. A questi incontri parteciperanno 66.400 persone: bambini con le loro famiglie, educatori, insegnanti e nutrizionisti, e avrà luogo in 10 città pilota,come Torino, Genova, Milano, Napoli e Palermo. 

Quali sono le alternative al giorno d'oggi?
L'alternativa allo sport è senza dubbio la tv: il 10% dei bambini la guarda per più di te ore al giorno, e nel week-end è il passatempo preferito di un ragazzo su 5.
I tempi in cui i giovani venivano accettati nel gruppo solo se grandi sportivi, ormai è stato sorpassato dall'abilità con i videogiochi o dalla conoscenza sul calcio.
Un'alternativa confortante all'attività fisica è invece la lettura, con il 54%, o la musica con il 60%. 
Il 41% dei bambini vorrebbe stare con gli amici e il 26% desidererebbe giocare con loro all'aperto.

Ma non è importante solo il cambiamento riguardo al tempo libero degli adolescenti, ma anche la questione dell'alimentazione deve essere presa in considerazione:
-più di un ragazzo su 4 mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o anche meno,
-2 su 10 non fanno colazione correttamente,
-il 14% fa pranzo solo a volte,
-13% fa cena da solo o con amici, 
-il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 49% al Sud e nelle isole,
-il 53% dei genitori non contesta questo fatto oppure non c'è, mentre il restante 47% borbotta ma accetta la situazione.

venerdì 4 novembre 2011

Scuola trentina e intercettazione





Per gli studenti del Liceo Bertrand Russell di Cles (TN), l'anno scolastico è iniziato con una grande novità: l'intercettatore di cellulari Wolfhound-lite. Questa specie di “cane lupo” dei professori viene usato per beccare chi imbroglia durante le verifiche, copiando dal proprio cellulare. Si tratta di un marchingegno ideato negli Stai Uniti che può essere agganciato sotto la cattedra, sulla cintura o sotto la giacca degli insegnanti. Quando un telefonino entra in funzione l'apparecchio inizia a vibrare mettendo allo scoperto chi pensa di fare il furbo.
La maggior parte degli studenti che abbiamo intervistato sull'argomento, non era al corrente di questa introduzione. Solamente un numero ridotto ne aveva sentito parlare per caso da qualche compagno, ma non dai professori, i quali non hanno mai speso parola a riguardo. Dei dieci alunni che abbiamo intervistato su Facebook, solo due sono parzialmente favorevoli a questo detector, mentre gli altri sono fermamente contrari. Ma per quale motivo?
I ragazzi ammettono che non dovrebbero fare uso del cellulare in classe, ma sostengono che "i professori potrebbero fare più attenzione durante lo svolgimento delle prove, invece di dedicarsi ad altre attività come la correzione di altri compiti, consultazione di siti internet o l'osservazione del panorama al di fuori della finestra".
Un'altra fonte di lamentela da parte degli alunni riguardo all'intercettatore è la consapevolezza dei fondi scarseggianti della scuola e affermano che la spesa per questi apparecchi sia eccessiva ed inutile, soprattutto perché “questi soldi potrebbero essere usati per scopi più costruttivi e utili, come ad esempio gite scolastiche o settimane linguistiche, le quali quest'anno hanno subito un grande calo o addirittura l'eliminazione proprio a causa dei problemi economici dell'istituto Russell”.
Altri ragazzi ci hanno confidato che oggigiorno è una cosa normale fare uso del cellulare durante le lezioni e pensano che Wolfhound sia un metodo esagerato, dato che se uno studente copia è negativo per lui, reca danno a se stesso e a nessun altro. In parole povere, nonostante la questione che copiare sia sbagliato, sono fatti dell'interessato.
Dalla parte opposta troviamo ragazzi che trovano questa "spia hi-tech" un'idea più che efficiente e proporrebbero sistemi “anti-copiatura” ancora più severi, come ad esempio la deposizione del telefonino nel proprio armadietto e la presenza di una sorta di check-in all'entrata in classe, così da evitare copiature, discordie con i professori e spese extra.

mercoledì 2 novembre 2011

Google: il motore che inquina




Quando avete bisogno di conoscere qualcosa, ricercare informazioni sul web o trovare in un attimo ciò che impieghereste ore a cercare sui libri, che motore di ricerca usate? Il sito web più famoso con numeri record sull'utilizzo è Google, conosciuto anche per il dominio dei suoi "prodotti": Youtube (per i video), Gmail (la posta elettronica) e le ricerche sul web.
Il quartier generale di questo colosso si trova a Mountain View, e solo nel 2010, ha consumato ben 2,3 miliardi di kilowattora, l’equivalente utilizzato da 207.000 abitazioni con 1,46 milioni di tonnellate d'emissioni Co2.
Fornendoci queste informazioni su di sé, Google vuole farci capire qualcosa di diverso da ciò che potrebbe sembrare; infatti, come risposta al dibattito, non ha perso tempo per ricordare il suo investimento di 45 milioni di dollari (attraverso la fondazione Google.org) nelle fonti rinnovabili e dall'installazione di macchine server tra le più efficienti e "parsimoniose" al mondo: la sua è una delle aziende più “verdi” al mondo, non solo per i nuovi sistemi di risparmio energetico come il raffreddamento ad acqua dei rack, ma anche perché, grazie all'utilizzo del web, la gente può per esempio evitare di usare la macchina per recarsi in biblioteca a svolgere una ricerca, il che sarebbe molto più inquinante, sia per le sostanze emesse dell'auto, sia perché la consultazione di un libro costa all'ambiente 2,5 Kg di anidride carbonica, pari a 12mila ricerche web.
(Fonti: Times, Google)

lunedì 24 ottobre 2011

Generation Awake: comprare è una scelta per te e per le risorse del Pianeta



Ecco qui il nuovo spot creato dalla Commissione Europea "Al supermercato pensa al Pianeta", che ha come protagoniste tre buste della spesa, che cantano ai consumatori una simpatica, ma allo stesso tempo significativa canzone che invita a fare scelte consapevoli riguardo ai prodotti acquistati.
Infatti, le risorse a nostra disposizione non possono durare per sempre; i consumatori devono capirlo e fare qualcosa perché non accada, invece di evitare il problema.

Janez Potocnik, commissario Ue all'Ambiente, spera che questo video non sia solo divertente, ma
anche che faccia riflettere la gente su ciò che acquista, da dove deriva il prodotto, se ne farà uso e sul dove andrà a finire dopo l'utilizzo. I consumatori oggi pensano principalmente a migliorare la propria vita e non si interessano alle possibili conseguenze sulle risorse naturali, come acqua, terreni fertili, aria pura e biodiversità.
 
La Commissione si occupa di questo argomento in un momento di crisi, ma sarebbe peggiore la crisi che dovremo affrontare se le risorse finissero, cosa che prima o poi accadrà, anche a causa del disinteresse delle persone che si comportano come se quel domani non esistesse, mentre invece non è molto distante dai giorni nostri. È  per questo che dobbiamo darci assolutamente da fare per vedere grandi cambiamenti. 

Potocnik ci spiega che viviamo in un mondo in cui l'80% dei prodotti viene usato e poi buttato via, e in cui l'80% delle risorse viene impiegato solamente dal 20% della sua popolazione.
Evidentemente non si può andare avanti così, dobbiamo svegliarci ed aprire gli occhi per cambiare radicalmente l'uso delle risorse!

venerdì 14 ottobre 2011

Social network e genitori detective




Non meno di 5 anni fa, molti genitori approfittavano del tempo in cui i figli andavano a scuola per aprire i loro diari segreti, immergendosi nel mondo pressoché sconosciuto degli adolescenti; ai giorni nostri invece, quelle pagine di diario si sono trasformate nelle pagine di diversi social-network, come Facebook, Twitter, etc., in cui alcuni genitori, trovandosi ignoranti di fronte alle nuove tecnologie, ricorrono a soluzioni alternative, come profili di Facebook falsi, analisi della cronologia web o richiedono addirittura l'aiuto di detective privati, le richieste dei quali, sono aumentate del 30% in soli quattro anni. Altri strumenti alla portata dei genitori “spioni” sono i manuali che insegnano ad usare i social network, a partire dal grande successo americano “Facebook for parents”.


Da questo atteggiamento nascono varie critiche e dibattiti, le opinioni sono diverse: gran parte delle persone è a favore dei controlli sui figli, a patto che siano moderati e leali, altri lo considerano un comportamento sleale, mentre i restanti sostengono fermamente che controllare i propri figli è un dovere di genitore responsabile.
Il perché di questo allarmismo da parte dei genitori è comprensibile, ma vi proponiamo i risultati dettagliati degli studi pubblicati su “la Repubblica” del 12 ottobre 2011, riguardanti gli adolescenti e la tecnologia:

-il 97% possiede un computer,

-il 67,5% ha un profilo su Facebook,

-il 49,2 ha il Pc nella propria camera,

-il 18,9% pubblica filmati su YouTube,

-il 17,4% ha un blog su Internet,

-il 17,4% si collega per più di 3 ore al giorno

-il 55% delle donne si collega ogni giorno, mentre la percentuale dei maschi è del 51%,

-la parte del giorno favorita per collegarsi è il pomeriggio, con l'85,2%, seguito dal 52,5% che solitamente fa utilizzo del web nelle ore dopo cena.

Certamente, il comportamento di questi genitori è causa dell'amore per i propri figli, ma resta il fatto che questi ultimi sono liberi di corazzare la propria vita privata e sociale, e di conseguenza, anche i loro computer!

giovedì 6 ottobre 2011

Affamati e folli come Steve Jobs




Ieri, 5 ottobre 2011, se n'è andato all'età di 56 anni il fondatore di Apple, Steven Paul Jobs, colpito da un cancro al pancreas riscontrato per la prima volta nel 2004.
Nato a San Francisco il 24 febbraio 1955, ha percorso una vita ricca di avvenimenti e di invenzioni. È stato infatti cofondatore di Apple Inc., presidente del CdA, proprietario di Next Computer e amministratore di Pixar, prima che fosse comprata dalla Disney.
È conosciuto soprattutto per aver introdotto al pubblico apparecchi elettronici rilevanti, a partire dal primo computer con mouse e interfaccia a icone, per finire con l'introduzione di prodotti come iPod, iPhone e iPad.
Grazie a questi suoi grandi traguardi, fu classificato primo tra i 25 uomini d'affari più potenti del 2007 e fu nominato “persona dell'anno” nel 2010.

Di seguito vi proponiamo il video sottotitolato in italiano del discorso tenuto presso l'Università di Stanford del 15 giugno 2005, in cui Jobs, oltre a raccontare le sue tre storie fondamentali, ha offerto ai giovani una lezione di vita, spronandoli ad affrontare ogni giorno della loro esistenza come se fosse l'ultimo, vivendo “affamati e folli”.



lunedì 3 ottobre 2011

La corretta ergonomia per l'utilizzo dei nuovi apparecchi elettronici

Utilizzare lo smartphone:

Ecco a voi delle indicazioni per utilizzare i vostri notebook, smartphone e apparecchi elettronici di questo genere, senza danneggiare il vostro corpo:





1- Tenete le braccia allineate e appoggiate sul tavolo durante la digitazione, preferibilmente a 90 gradi rispetto al corpo.
2- Allontanate l'apparecchio il più possibile. Così, il collo sarà meno flesso e le braccia saranno in una posizione relativamente comoda.

Secondo Oldack Barros, presidente della Società Brasiliana di RBG non esiste alcuna opzione corretta al 100%, ma in ogni caso, trovare una via di mezzo tra il collo e le braccia è la cosa “meno sbagliata”.


1- Evitate di piegare il collo per visualizzare lo schermo.
2- Non piegate troppo le braccia o spalle.

Con l'uso continuo, i muscoli del braccio, collo, spalle e della colonna vertebrale possono essere gravemente danneggiati.


 

1- Non collocate il telefono fra il collo e la spalla.
2- Cercate di appoggiare un braccio su una superficie retta come ad esempio un tavolo. Questo impedisce di tendere il collo verso il lato opposto.
3- Interrompete attività come l'utilizzo del computer. Per quanto la conversazione sia veloce, lo sforzo ripetitivo dell'abitudine e lo stress può essere dannoso.

Utilizzare il notebook


Stare seduti su una sedia senza schienale non è l'ideale, ma funziona per le attività veloci.

Nonostante questo, è importante che l'utente stia attento a mantenere una posizione eretta, che mantenga le braccia perpendicolari al corpo ed i piedi appoggiati al pavimento anche se questo richiede un supporto.


Cercate di mantenere le braccia ad un'angolazione di 90 gradi con il corpo. La schermata dovrebbe essere all'altezza degli occhi.
Se necessario, come supporto, utilizzate un libro o qualsiasi altra superficie d'apoggio.
Tenere le gambe perpendicolari al terreno e appoggiare bene i piedi sul pavimento. Se necessario, utilizzate cuscini e poggiapiedi.


1- Fate attenzione a non piegare troppo il collo. Il supporto può dare la falsa impressione di una postura corretta, ma l'ideale è che lo schermo sia all'altezza degli occhi.
2- Utilizzare una tastiera per non flettere troppo i polsi.
3- Evitate di accavallare le gambe. Con il tempo, la posizione può influenzare le articolazioni tra la colonna vertebrale e del bacino. Inoltre, può essere dannoso per i muscoli della coscia.




lunedì 18 luglio 2011

Viração vince Premio MED 2011



Paulo Lima, rappresentando Viração, e Rossana Bruzzone,
che ha vinto il Premio MED della Giuria  Scientifi

La Rivista Viração ha vinto il premio del MED "Cesare Scurati" della Giuria Popolare e Menzione Speciale della Giuria Scientifica. Il Premio dell'Associazione Italiana di Educazione ai Media e alla Comunicazione è stato istituito nel 2005 con l’intento di stimolare la produzione di buone pratiche di media education nei vari ambiti educativi (scuola, extrascuola, adulti, territorio…). 

Viene consegnato annualmente in occasione della Summer school dell'Associazione che si tiene a Corvara in Val Badia nel mese di luglio.La premiazione è avvenuta durante la festa per i 20 anni della Summer School, il 16 luglio scorso.

Secondo il MED, "in una realtà educativa complessa e difficile come quella brasiliana, la rivista Viração rappresenta un'esperienza significativa di educomunicazione, capace di conciliare la professionalità di alcuni giornalisti co un lavoro diffuso di partecipazione giovanile che diventa 'coscientizzazione', seguendo l'insegnamento dell'educatore Paulo Freire".

Guarda l'album di foto su Facebook sulla Summer School e sul Premio di questo anno:

Conosci e abbonati anche alla rivista del MED su studi, ricerche e buone pratiche di media education in Italia e nel mondo e diretta a insegnanti e media educator.

martedì 5 luglio 2011

Internet e l'inglese



Questo, ragazzi, è uno dei vari video-capitoli creati dalla Open University.
La curiosità di queste animazioni è che tutte sono della durata di 1 minuto e riguardano la storia dell'inglese e delle sue variazioni; potrebbe essere quindi, un originale aiuto per gli insegnanti che vogliono trattare questo argomento a scuola.
Il video che noi vi proponiamo parla delle variazioni di questa lingua dopo la nascita di Internet.
Per facilitare la comprensione, abbiamo aggiunto i sottotitoli in italiano; se non vi appaiono automaticamente, cliccate su "cc" e poi "-italiano".
Buona visione!

mercoledì 22 giugno 2011

Salviamo le savane




Ed ecco qui un magnifico video creato dalla WWF inglese, in difesa della Savana brasiliana, a cui abbiamo inserito i sottotitoli in italiano.
Come possiamo vedere, anche il linguaggio delle mani è un fattore molto importante per la comprensione del video. Questo modo di comunicare, infatti, oltre ad essere di grande aiuto ai non udenti, è un metodo originale e divertente per l'apprensione e la memorizzazione dei concetti in questione.

mercoledì 15 giugno 2011

SMS e i sonnambuli del terzo millennio


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Se anche tu, come moltissimi italiani, sei una accanito utilizzatore di SMS, leggi cos'è successo a una ragazzina di 14 anni: l'adolescente genovese scriveva quotidianamente un'esagerata quantità di messaggi ai suoi amici, fino a sviluppare una tendinite al pollice che le ha bloccato l’articolazione. Senza dubbio, questo non può accadere se mandiamo uno o due messaggini al giorno, ma se possediamo uno smartphone siamo svantaggiati fin dall'inizio, poiché quest'ultima generazione di cellulari ha esteso l'uso del telefonino a livelli eccessivi. I maggiori danni e fastidi possibili causati sono: borsite, tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ma anche problemi articolari a braccio e spalla dovuti alla postura che si assume normalmente inviando i messaggi. L'unico modo per evitare ciò è rinunciare a qualche messaggio, ma se questo vi costa troppo cercate almeno di appoggiare il gomito, mantenere il collo dritto, distendere la schiena.

Così come utilizzava il telefonino la ragazza di Genova, lo fa il 70% dei teen-agers, e addirittura il 10% dei sedicenni, chiamati ironicamente “sonnambuli del terzo millennio”, si sveglia durante la notte per controllare eventuali messaggi ricevuti! Nei siti di cybercultura e benessereblog troverai altre interessanti informazioni.

martedì 14 giugno 2011

La generazione sedentaria cerca amici






Alcune ricerche dell'Ipsos, in collaborazione con Save the Children, a proposito della sedentarietà dei giovani d'oggi, hanno rivelato che: il 59% degli adolescenti trascorre il proprio tempo libero a casa, il 38% mangia mentre guarda tv e, 7 su 10 camminano solo mezz'ora al giorno e un terzo degli adolescenti dipende dall'ascensore. Questo fatto abbastanza grave, è dovuto alla mancanza di stimoli esterni, di opportunità, tempo e di risorse in famiglia.
A causa della mancanza di territori disponibili, o per il malfunzionamento delle strutture, o per gli alti costi necessari per partecipare alle attività fisiche, quasi un quinto dei ragazzi italiani non pratica sport. Cresce così il malcontento per quanto riguarda i prezzi delle attività sportive, ostacolo per molti adolescenti. Per fronteggiare questo tipo di problemi, l'associazione e Kraft Foods Foundation, in partnership con il Centro sportivo italiano (CSI), l'Unione italiana sport per tutti (UISP) e con il patrocinio del ministro della Gioventu', hanno creato l'iniziativa ''Pronti, partenza, via!'', un progetto triennale per sostenere l'attività motoria e l'educazione alimentare attraverso il recupero di strutture o semplicemente offrendo informazioni sugli stili di vita corretti. A questi incontri parteciperanno 66.400 persone: bambini con le loro familglie, educatori, insegnanti e nutrizionisti, e avrà luogo in 10 città pilota,come Torino, Genova, Milano, Napoli e Palermo.

Comunque sia, l'alternativa allo sport è senza dubbio la tv: il 10% dei bambini la guarda per più di te ore al giorno e nel week-end è il passatempo di 1 ragazzo su 5. 
I tempi in cui i giovani venivano accettati nel gruppo solo se grandi sportivi, ormai è stato sorpassato dall'abilità con i videogiochi o dalla conoscenza sul calcio, infatti, soprattutto i ragazzi napoletani e romani pensano che essere informati riguardo al calcio sia fondamentale.
 Un'alternativa confortante all'attività fisica è invece la lettura, con il 54%, o il 60% che ha la passione della musica. Il 41% dei bambini vorrebbe stare con gli amici e il 26% desidererebbe giocare con loro all'aperto.

Ma non è importante solo il cambiamento riguardo al tempo libero degli adolescenti, ma anche la questione dell'alimentazione deve essere presa in considerazione: più di un ragazzo su 4 mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o meno, 2 su 10 non fanno colazione correttamente, a volte fanno pranzo (14%) e cena (13%) da soli o con amici. Ben il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 49% al Sud e nelle isole, e il 53% dei genitori non contesta il fatto o non c'e', mentre il restante 47% borbotta ma accetta la situazione. Collegata a questo discorso, è l'obesità. Questa malattia è spesso contratta in persone che hanno difficoltà familiari o di reddito, dove spesso le madri sono casalinghe.

lunedì 13 giugno 2011

WebLearning: innovazione universitaria





Ti ricordi i tempi in cui gli studenti passavano ore ed ore in biblioteca immersi tra volumi pesanti e polverosi alla ricerca di appunti persi e informazioni varie? Ormai questi sono solo lontani ricordi, per la tristezza di alcuni, e per la gioia di moltissimi altri. A sostituire quei remoti metodi di ricerca, ci sono da tempo alcuni strumenti virtuali che ogni giorno si evolvono e cambiano, così come le università. Queste infatti, propongono sempre più programmi web, grazie ai quali gli studenti possono seguire diverse iniziative tramite il proprio pc. Nel 2007, erano solo 16 le istituzioni ad offrire ai propri ragazzi strumenti come audio, video di corsi, dei laboratori ecc, come iTunes U, mentre oggi sono più di 600 in 18 Paesi. ITunes è una creazione della Apple rivolta agli studenti, che permette di seguire le lezioni universitarie dei migliori atenei con iTunes, un iPod o un iPhone.
Questo mezzo è gratis e di libero accesso, inoltre, è enorme la quantità di lezioni, video e film disponibili.

Stanford University, UC Berkeley, Duke Universitye ilMIT, sono le università americane che hanno scelto di fornire questo servizio, mentre fra gli atenei italiani troviamo l'UniversitàFederico II di Napoli, il primo ad aver aperto un proprio canale, in cui solo nel primo anno si sono contati 10 mila utenti unici giornalieri provenienti da 108 Paesi diversi.
Nella piattaforma troviamo: 300 corsi online, 5 mila lezioni in un unico formato standard, 6 mila link a risorse esterne, 700 video, 3 mila documenti. Nella piattaforma, contrubuiscono inoltre l'Università di Parma, Pisa, Bergamo, Palermo, Bologna, Padova e quella degli studi della Tuscia.
Esiste anche Trio, il portale toscano di Formazione a distanza nato nel 1998, come progetto di tele-formazione finanziato dalla Regione Toscana tramite il Fondo Sociale Europeo (FSE), strumento essenziale per realizzare percorsi di apprendimento.


Un altro importante mezzo sono le conferenze Ted, disponibili per ogni utente, riguardanti alcune personalità rilevanti del mondo della scienza, dell'arte, della politica, dell'architettura, della musica ecc, che credono nel cambiamento, nella forza delle idee, e attraverso il web promuovono e comunicano le loro idee, raccontano progetti e lanciano proposte. Sono presenti, ad esempio,le conferenze diBill Clinton, Larry Page e Sergey Brin, Bill Gatese e di molti altri esperti nelle più differenti discipline.
Chiunque voglia leggere o pubblicare, può farlo liberamente, gratuitamente e direttamente online. Se vuoi saperne di più visita il sito di Informagiovani-Italia.

lunedì 6 giugno 2011

ONU: Internet è un diritto umano




Frank La Rue, investigatore che studia i casi di censura in Rete, ha firmato un documento in cui viene sottolineato il fatto che Internet rappresenta un diritto umano e spiega la negatività delle censure nel web. Internet infatti, è uno strumento fondamentale per lo sviluppo di alcuni diritti umani, come quello dell'uguaglianza delle opportunità e del progresso umano di ogni Stato ed è quindi un bene comune di cui tutti hanno il diritto di usufruire. Una ricerca della BBC proposta a 26 paesi, ha dichiarato che il 79% delle persone ritiene che Internet sia un diritto umano.
In Cina, Iran ed Egitto, sono molti i casi di censura verso determinati contenuti o i casi di blocco delle connessioni in periodi di crisi politica. Anche Francia e Gran Bretagna sono parecchio discusse per aver approvato rispettivamente l’Hadopi e il Digital Economy Act, due provvedimenti, secondo le Nazioni Unite, creati per la difesa del diritto d’autore e di altri diritti umani.
I suddetti mezzi, servono per bloccare l’accesso ad Internet a chi è stato accusato di aver violato le leggi riguardanti il copyright attraverso la Rete. Questo metodo, secondo La Rue, ritrarrebbe una violazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, le cui nazioni firmatarie (tra cui anche Francia e Regno Unito) devono rispettare. Le Nazioni Unite, dunque, chiedono di rivedere tali emendamenti a favore dei privati cittadini.

mercoledì 1 giugno 2011

Oms: cellulari e wireless sotto accusa





Lo sai che l'uso di cellulari e di altri strumenti wireless potrebbe causare il cancro? Nonostante siano necessari accertamenti, questo è ciò che ha affermato proprio ieri l'Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori.
Il team dell'organizzazione, composto da 31 esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), ha partecipato negli ultimi giorni ad una riunione a Lione, e, come ha spiegato Jonathan Samet, presidente del gruppo lavorativo, ha raggiunto questa conclusione basandosi sull'analisi degli studi epidemiologici effettuati su essere umani e animali.
In ogni caso, le evidenze sono state considerate 'limitate' per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico, mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti.
In tutto il mondo si contano 5 miliardi di telefonini, e solo in Italia circa 100 milioni di cellulari. Carlo Rienzi, il presidente dell'associazione Oms, assicura che dopo questa notizia, sarà chiesto al Ministero della Salute di obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sui cellulari avvertenze circa possibili pericoli per la salute, così come avviene sui pacchetti di sigarette. Samlet aggiunge che le prove, che continuano ad accumularsi, sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b, ovvero uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica il pericolo causato dall'utilizzo intensivo di qualcosa, in questo caso del telefonino o del wi-fi in ambienti ristretti.
L'Istituto Superiore di Sanità afferma la necessità di studi ulteriori. Quello più efficacie è chiamato Cosmos, coinvolge 250 mila persone in tutta Europa e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. I risultati dello studio Interphone, il più grande mai effettuato sulla pericolosità dei telefoni cellulari in 10 anni, dimostravano che le persone che utilizzano poco il cellulare, sono meno predisposte allo sviluppo di tumori, mentre per chi lo usa per più di mezz'ora al giorno, il rischio per il glioma è di quasi a un terzo.
Sono molte le contraddizioni a proposito dei pericoli causati da telefoni cellulari e reti Wi-Fi: alcune ricerche effettuate l'anno scorso, dic
hiararono che le lunghe telefonate modificano l'attività del cervello nelle zone limitrofe alla posizione dell'antenna, ma non è chiaro se questo significhi qualcosa dal punto di vista della salute. Per un'altra ricerca, invece, l'uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un altro studio sosteneva che con un intenso utilizzo del cellulare, potessero nascere problemi di fertilità.
Intanto che le ricerche procedono, dobbiamo comunque munirci di precauzioni concrete per ridurre l'esposizione. Di seguito, vi proponiamo 8 regole d'oro per la nostra salute:
1) Utilizzare un auricolare
2) Non portare il cellulare addosso, anche se spento
3) Sconsigliare l’utilizzo del cellulare a ragazzi al di sotto dei 15 anni
4) Sconsigliare di usare il cellulare alle persone anziane, a persone con un fisico debilitato
e alle donne in gravidanza
5) Non usare il cellulare in spazi ristretti come automobili, bus, metro, aerei, treni,
ascensori, scantinati, gallerie, ecc.. soprattutto se in movimento
6) Non usare il cellulare in qualsiasi veicolo, anche fermo e in uno spazio metallico chiuso.
7) Non tenere il cellulare vicino al letto durante la notte perché anche se in stand-by ha effetti negativi per la nostra salute
8) Non usare il cellulare mentre si hanno nel corpo oggetti metallici con magneti del tipo di otturazioni in amalgama, protesi, apparecchi dentali, placche, viti, clips, piercing, orecchini, occhiali, lo stesso vale per chi usa ausili metallici come carrozzine o stampelle o deambulatori.
Se vuoi sapere i motivi di queste precauzioni o altre utili informazioni, clicca qui e troverai la pagina del sito Next-up, circa questo interessante argomento.



lunedì 30 maggio 2011

Bambini nelle grinfie di Internet




Con i tempi che corrono, sempre più bambini, a partire dai 7 anni, fanno uso di Internet. Il problema è che navigando in rete, si possono incontrare pericoli di vario genere. Infatti, la società on-line non propone molte maniere di blocco, filtro o report allarmante per avvisare i genitori e per evitare che i fanciulli entrino in siti non consigliati. 
Proprio da qui, nasce il nuovo studio della Commissione europea, che favorisce l'esistenza di maggiori strumenti per agire contro i pericoli online, come il bullismo, contenuti a sfondo sessuale e altri siti da evitare.
Più di 25.000 bambini europei (più uno dei loro genitori) sono stati intervistati per lo studio EU Kids Online, con sede presso la London School of Economics and Political Science, appoggiata dalla Commissione Safer Internet Programme
Lo studio ha rivelato che, mentre il 70% dei genitori parla con i propri figli su quello che fanno su Internet, e più del 50% offre consigli pratici e supporto, gli strumenti tecnici creati per aiutare in questo ambito non sono molto usati. Solo il 28% sceglie di bloccare o filtrare alcuni siti web e il 24% traccia i siti visitati dai loro figli. 
Comunque sia, solo il 12% dei bambini dice di essere stato turbato dai contenuti di vari siti, e solo un unico bambino su 20 dice di esserlo stato dopo essere diventato vittami di bullismo.
In tutti i media, il 23% dei bimbi ha ancora visto immagini d'argomento sessuale o pornografico durante l'anno 2010.
Sonia Livingstone, il direttore del progetto EU Kids Online, ha dichiarato: 'I genitori e l'industria in linea hanno preso alcuni buoni passi per rendere Internet un luogo più sicuro per i bambini, ma entrambi potrebbero fare molto di più'.


giovedì 26 maggio 2011

Ue: bando di cellulari e di reti Wi-Fi




Lo sai che la connessione wi-fi per cellulari e computer potrebbe essere proibita nelle scuole? Il motivo è che questo tipo di rete causa potenziali effetti nocivi per la nostra salute. È stato proprio il comitato sull’Ambiente, l’agricoltura e gli affari regionali e locali del Consiglio d’Europa a firmare il documento a favore di questo bando, che sarà discusso dall’assemblea plenaria. 
Il comitato sostiene che ogni stato dell'Ue dovrebbe fissare questo divieto nelle scuole, introducendo un'etichettatura per i prodotti che emettono campi elettromagnetici, con notizie a proposito dei rischi che comporta il loro utilizzo.
L'obbiettivo del comitato è quindi quello di vietare i cellulari e le reti wireless nelle scuole, organizzare campagne di informazione sui rischi per la salute, dare una spinta alla ricerca di sistemi di antenne meno pericolosi per i telefoni cellulari. In contrapposizione a queste idee, c'è l'affermazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale l’esposizione ai campi elettromagnetici non comporta nessun danno per la salute. Come ribadisce il comitato Ue, però, le autorità sanitarie sono state lente persino nel riconoscere i pericoli dell’amianto, del fumo di tabacco e del piombo nella benzina.

mercoledì 25 maggio 2011

Telemouse: i volontari della conoscenza

Premiazione Telemouse 3.0 - Volontari della conoscenza
Valentina Mura Balzoni, premiata come miglior volontario


L'iniziativa è assai impegnativa e suona come una grossa sfida: costruire la Rete dei Volontari della Conoscenza in Italia. E si parte proprio dal progetto Telemouse, il piano di alfabetizzazione digitale per la terza età promosso nella Capitale da Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia


E un grande passo è stato dato con il Premio Telemouse 3.0, vinto da due giovani ragazze che hanno ottenuto una borsa di studio. Nella durata di soli due anni, tutor e volontari di scuole romane hanno animato le attività digitali, alle quali hanno preso parte oltre 12.000 anziani. 
I corsi sono stati svolti presso gli Internet Corner in 50 centri sociali per anziani. 


L'apprendimento riguardante l'uso di Internet e dei servizi della Pubblica amministrazione, è stato sviluppato in un percorso di 120 corsi gratuiti di 30 ore e sono stati frequentati da 3.000 anziani, guidati da 1.800 tutor e 150 docenti coordinatori.
Per la prima edizione del Premio Telemouse 3.0, il Dipartimento della Gioventù, Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia, hanno esaminato i profili di 174 candidati.


Volontari della conoscenza, giovani fra i 12 e i 20 anni, hanno scelto di diventare formatori digitali per la terza età. I vincitori, i quali sono stati premiati presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono:
- Egzona Baxhak, studentessa della 5ª liceo scientifico F. D'Assisi, ha un vinto una borsa di studio di 500 euro per le grandi capacità didattiche e relazionali dimostrate nel corso delle lezioni di Telemouse.
- Valentina Mura Balzoni, studentessa della 3ª classe dell'Istituto L. Pirelli, ha vinto una borsa di studio di 1.500 euro per il suo impegno come animatrice digitale presso l'Internet Corner Telecom nel centro anziani del quartiere.


Se sei interessato e ne vuoi sapere di più, puoi visitare i seguenti link: Egzona Baxhak il genio folletto della solidarietà ; premiati volontari della conoscenza33 finalisti al premio Telemouse 3.0 ; I numeri di Telemouse.www.telecomitalia.it

Telemouse: i volontari della conoscenza




Lo sai che grazie al concorso di Telemouse 3.0 due giovani ragazze hanno ottenuto una borsa di studio e ad ogni formatore digitale sono state consegnate sei menzioni speciali e Bibliocard?
Nella durata di soli due anni, tutor e volontari di scuole romane hanno animato le attività digitali, alle quali hanno preso parte oltre 12.000 anziani. I corsi sono stati svolti presso gli Internet Corner in 50 centri sociali per anziani. L'apprendimento riguardante l'uso di Internet e dei servizi della Pubblica amministrazione, è stato sviluppato in un percorso di 120 corsi gratuiti di 30 ore e sono stati frequentati da 3.000 anziani, guidati da 1.800 tutor e 150 docenti coordinatori.
Per la prima edizione del Premio Telemouse 3.0, il Dipartimento della Gioventù, Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia, hanno esaminato i profili di 174 candidati.
Volontari della conoscenza, giovani fra i 12 e i 20 anni, hanno scelto di diventare formatori digitali per la terza età. I vincitori, i quali sono stati premiati presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono:
- Egzona Baxhak, studentessa della 5ª liceo scientifico F. D'Assisi, ha un vinto una borsa di studio di 500 euro per le grandi capacità didattiche e relazionali dimostrate nel corso delle lezioni di Telemouse.
- Valentina Mura Balzoni, studentessa della 3ª classe dell'Istituto L. Pirelli, ha vinto una borsa di studio di 1.500 euro per il suo impegno come animatrice digitale presso l'Internet Corner Telecom nel centro anziani del quartiere.
Se sei interessato e ne vuoi sapere di più, puoi visitare i seguenti link: Egzona Baxhak il genio folletto della solidarietà ; premiati volontari della conoscenza33 finalisti al premio Telemouse 3.0 ; I numeri di Telemouse.

lunedì 23 maggio 2011

GoodGuide: una guida per gli acquisti


BlacBerry: il telefono più dannoso secondo
la classifica di GoodGuide.



Lo sai che gran parte dei prodotti che adoperiamo quotidianamente possono contenere ed emanare sostanze dannose per la nostra salute? Ma come facciamo a sapere quali sono questi prodotti?
Un giorno, il Professore Dara O’Rourke dell’Università Berkeley della California si domandò se la crema solare di sua figlia fosse un buon prodotto; dopo alcune ricerche scoprì che conteneva un ingrediente cancerogeno. Da quel giorno O'Rourke iniziò ad analizzare ogni prodotto che aveva in casa, a partire dal cibo, per poi passare ai giochi della figlia, agli elettrodomestici ecc.. Così nacque il sito www.goodguide.com, un utile mezzo per scoprire quanto sono nocivi i nostri prodotti su una scala da 0 a 10.
Il sito ci informa, quindi, sull’impatto ambientale, sociale e sugli aspetti sanitari dei prodotti che adoperiamo ogni giorno, e contiene oltre 60.000 prodotti fra giochi, igiene personale, pulizia della casa. Nel sito, notiamo ad esempio che i cellulari di marca BlackBerry sono i più dannosi rispetto ai suddetti tre punti.
Il creatore di GoodGuide, quindi, decise di condividere con gli altri queste notizie, a modo che i consumatori fossero consapevoli della propria scelta, avendo l'opportunità, volendo, di sapere quali prodotti sono o non sono consigliati per la nostra salute.
Una squadra di ricercatori analizza le proprietà nutritive degli alimenti, scopre tracce di agenti nocivi, assegna un punteggio e crea una classifica dei prodotti chimicamente migliori. Spesso i prodotti da analizzare vengono consigliati proprio dai fruitori, e solitamente propongono quelli che usano frequentemente. 
Se anche tu vuoi sapere in che posizione si trovano i tuoi prodotti, visita GoodGuide.

giovedì 19 maggio 2011

Telomeri: quanto ci resta da vivere?






Grazie agli impegnativi studi sul DNA, ora è possibile, tramite esami del sangue, analisi di laboratorio e specifici test, scoprire la nostra “età biologica”.
Un “life test” sarà lanciato a breve da un laboratorio spagnolo e da una clinica inglese, e entro un decennio di anni questo esame diventerà di norma in tutti i paesi industrializzati.
Grazie a questa verifica sarà possibile prevenire le malattie e intervenire sulle persone prima che il male si manifesti. Un'ulteriore questione è quella etica: è giusto cercare di conoscere in anticipo la data della nostra morte? È consigliabile? Sarebbe una notizia negativa o positiva per la nostra sfera psicologica?
Comunque sia, sapendo questo tipo di informazione, una persona cercherebbe di organizzare la propria vita sia economicamente, sia psicologicamente. È per questo che secondo gli scienziati questo test avrà molto successo; e più gente si sottoporrà all'esame, più il prezzo (di 500 euro) calerà.
L'inventrice del test è la ricercatrice spagnola Maria Blasco, della quale ricerca è partita da un dato specifico: i telomeri. I telomeri sono strutture poste sulla punta dei cromosomi, e grazie alla loro struttura e alla loro lunghezza, possiamo scoprire di conseguenza, anche la lunghezza della nostra vita. Questi organi si accorciano con l'andare del tempo e sono condizionati anche dallo stress. La meditazione e varie forme di riduzione dello stress possono aiutare l'aumento della lunghezza dei telomeri. Queste piccole parti di DNA, in conclusione, ci possono far sapere se la nostra età biologica corrisponde a quella anagrafica e ci rivelano quanto ci resta da vivere.




Cibo smarrito: una priorità trascurata




Un terzo del cibo prodotto in tutto il Pianeta non arriva “a destinazione”.
Una notevole parte del lavoro dei produttori alimentari si rivela fatica sprecata; infatti, secondo gli studi dello Swedish institute for food and technology, ogni anno, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile vengono spedite in discarica, buttando così all'aria, circa 100 miliardi di euro, ma soprattutto la possibilità di sfamare anche il miliardo di persone che muoiono di fame.
Una delle molte cause di questo grave fattore di spreco, sono i supermercati e i canoni estetici del prodotto che vengono imposti severamente dalle leggi del marketing. Il 25-30% delle carote dello Yorkshire, ad esempio, non vengono accettate se non sono perfettamente dritte e se non sono di un arancione brillante.
A fine anno, cittadini europei e statunitensi, buttano via dai 95 ai 115 chili della quantità di cibo che invade il loro frigo. Dal 1974 questa cifra è aumentata del 50%!
Un'università dell'Arizona ha calcolato che una famiglia americana di quattro persone butta annualmente 1.375 dollari d'alimenti l'anno. Tutto questo cibo sprecato ammonta al 19% dei rifiuti mondiali.
La questione economica non è, però, l'unico fattore importante, dall'altro lato del problema troviamo, infatti, l'impatto dei rifiuti sull'ambiente: il 2% dell'energia americana viene adoperata per preparare del cibo che non verrà mai mangiato; un quarto dell'acqua di tutta la Terra, serve per la crescita di frutta e verdura e per la produzione di carne, che però non verranno mai utilizzati, e questa grande quantità è sufficiente per offrire 200 litri d'acqua giornaliera a 9 milioni di persone.
Secondo Lovefoodhatewaste, ridurre a zero gli scarti delle tavole inglesi, avrebbe lo stesso beneficio ecologico dell'eliminazione di un quarto delle macchine dalle strade della Gran Bretagna.
Per gli stessi motivi, pure l'Italia perde 12 miliardi di euro di prodotti l'anno. Quasi 18 milioni di frutta e verdura non vengono nemmeno colti, sprecando così una cifra vicina ai 6,5 miliardi.
Nei supermercati italiani, a causa di scarto o di scadenza, vengono gettati 1,5 miliardi di euro d'alimenti, ovvero la quantità di cibo sufficiente per garantire 1.590.142 pasti completi a 636 mila persone al giorno.

lunedì 16 maggio 2011

Terra Futura e le "buone pratiche"



Terra Futura è una grande mostra-convegno con un vasto calendario di appuntamenti culturali importanti, come convegni, seminari, workshop, laboratori e momenti di animazione e spettacolo. Questo evento ha l'obiettivo di garantire un futuro al nostro pianeta, proponendo le “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale.
Sono moltissimi i consensi raccolti nel corso degli anni. Oltre 87.000 sono i visitatori dell’edizione 2009, 600 le aree espositive con più di 5000 enti rappresentati; 250 animazioni, 200 gli eventi culturali in calendario e 800 i relatori presenti, fra esperti e testimoni di vari ambiti di livello internazionale. La sesta edizione di Terra Futura si svolgerà alla Fortezza da Basso, a Firenze, dal 20 al 22 maggio 2010.

Radiojojo: bambini e media





La radio tedesca Radiojojo, ha ricevuto il premio ICDB da parte dell'UNICEF, per il miglior contributo dall'Europa. Sono state create grandi, nuove piattaforme, come: Il Movimento, che lotta per un miglioramento dei media per bambini; Scopriamo il Mondo, che offre moltissimi progetti umanitari; Euromed KIDS.
La commissione dei bambini del Parlamento della Germania, ha pagato una visita a Radiojojo, che ha intervistato la First Lady tedesca Bettina Wulff.
Chi è interessato può aggiungersi agli "Amici di Radiojojo" sul sito di Facebook o visitare il sito di Radijojo.

Road to Rio: una serie di incontri per migliorare l'ambiente che ci circonda




Il sito di Road to Rio, lanciato il mese scorso, è colmo di divertenti idee sia per insegnanti, sia per gruppi di giovani, creato appositamente per aumentare la consapevolezza riguardo alla “economia verde”.
A Bangalore (India), si svolgerà il primo incontro regionale e ci sarà l'invito alle candidature per gli altri incontri regionali: in Ghana ad agosto, a Izola, Slovenia, tra agosto e settembre, a Cordoba, Argentina fra settembre e ottobre e in Nord America nel mese di novembre.
Sarà inoltre annunciato il 6 ° Congresso Mondiale della Gioventù e dello Sviluppo Sostenibile di Rio de Janeiro, nella Giornata Mondiale dell'Ambiente, il 5 giugno. Per sapere di più, è facilmente consultabile il sito di GEEBIZ Contest.
Un bellismo video fatto con i collaboratori a WE-Canada, è consigliato a tutti, ma soprattutto ai giovani che saranno ispirati a riflettere su concetti che aiutano ad aiutare l'ambiente naturale.
In aggiunta, è stata creatSmall is Challenge”, una piccola sfida iniziale dove arriveranno le proposte di giovani provenienti da tutto il mondo. La seconda fase si svolgerà a New York a novembre.

mercoledì 4 maggio 2011

EDUCA: educare nell'incertezza


rappresentazione

Dal 23 al 25 settembre 2011, a Rovereto, sarà presentata dal Comitato Promotore di Educa, la quarta edizione di Educa, un importante evento nazionale. A fine maggio, si svolgerà la conferenza in cui verranno presentate la nuova struttura organizzativa dell'associazione e altre novità per il futuro.

Il primo appuntamento di Educa è già alle porte: si svolgerà il 15 maggio a Pelermo, in vista del 23° corso di formazione del Progetto Policoro, impegnato per risolvere il problema della disoccupazione giovanile al sud.
Educa sarà presente attraverso un incontro di Teatro–Forum a cura della Cooperativa Sociale Tornasole di Brescia. Il teatro forum - spiega il Presidente della Cooperativa Sociale Tornasole di Brescia, Massimo Serra – è nato in Brasile negli anni '60 per offrire ai partecipanti di un evento, la possibilità di ragionare su temi di rilevanza sociale, vedendo la situazione da molteplici punti di vista e potendo sperimentare le proprie intuizioni verificandole tramite il teatro.
La chiave sta nel linguaggio teatrale e nella possibilità di essere direttamente protagonisti delle ipotesi di cambiamento. Una particolarità di questo tipo di teatro è la libertà di partecipare o di stare a guardare provocando ugualmente riflessioni e ragionamenti: possiamo (apparentemente) non partecipare attivamente, ma il coinvolgimento è lo stesso anche se per timidezza o per carattere non interveniamo nell’azione teatrale.
Fonte: Educa.